lunedì 10 settembre 2012

Il riposo estivo #2

Dicevamo il mare.
Allora: come fare per andare in spiaggia con la famigliola composta dai 6 personaggi di cui al post precedente. Il secondo giorno di vacanza;
Ebbene:
- svegliarsi (già si comincia male...)
- fare e dare la colazione a tutti: ossia un biberon (preparato da Isa ma dato da Nano 1 o Nano 2 a Nano 4 comodamente stravaccato sul suo passeggino), 2 x latte con cacao, pane abbrustolito e burro o marmellata e succo di arancia, 2 x thè, pane abbrustolito e marmellata, yogurt, succo di arancia, caffè, più la crema pasticcera da fare per Dédé, il quale ci mette circa un'ora per mangiarla.
Il tutto deve essere preparato e trasportato sulla tavola del giardino e riportato in casa naturalemente da Isa. Monsieur scende e si accomoda direttamente al tavolo della colazione, grazie al suo tendine di Achille malatino.
- sparecchiare il tutto, lavare (niente lavapiatti!!)
- mettere tutti in macchina
- guidare fino al mare, con qualche coda
- decidere di andare nel parcheggio vicino alla spiaggia
- avviarcisi, ma essere fermata giusto un attimo prima della catastrofe dall'urlo selvaggio di Monsieur: "ça passe paaaaaaas!". Ossia: se si ha ancora il baule da tetto non si puo' passare sotto quel sadicissimo arco di metallo messo all'ingresso del parcheggio per impedire l'accesso a camper, camion etc, nonché a povere sventurate famigliole che non hanno avuto il tempo o la forza di togliere il baule da tetto appena arrivate a destinazione e une volta scaricate tonnellate di attrezzature, vettovaglie, indumenti, giochi, etc.
- ok, fare marcia indietro sulla strada trafficatissima, e avviarsi verso un piazzale simile a un parcheggio, proprio di fianco.
(nel frattempo mezzogiorno è suonato, l'ora più adatta per portare in spiaggia i bambini, come tutti sanno benissimo. Temperatura al sole: 42 gradi. Ombra non ce n'è)
- parcheggiarsi nel piazzale suddetto
- essere subito abordati da un abbronzatissimo parcheggiatore che vi informa che si tratta del parcheggio riservato al ristorante di spiaggia "Caribù"
- sorridere molto, parlare di Dédé che non puo' camminare e di Tin-Tin che non sa camminare e di Monsieur che fa fatica a camminare
- ottenere cosi' il permesso di parcheggiarsi li' (MERCIIIII!!!!!)
- scaricare 2 passeggini di cui uno che pesa 25 kg vuoto
- scaricare 1 grosso sacco di giochi da spiaggia, 1 borsa di asciugamani etc, 1 ombrellone con piede appuntito di metallo arrugginito (sempre utile in caso di aggressione ma un po' rischioso in presenza di Nani in libertà), 1 borsa termica con bibite e "ghiaccio finto", 4 Nani e 2 stampelle.
- Chiedersi come fare per raggiungere il bagnasciuga. Distanza: 100 metri in linea di sabbia.
- Respirare, farsi coraggio
- Resistere alla tentazione di fuggire, nonché a quella di rimettere tutti e tutti in macchina (tanto ormai è già un forno) e tornare indietro
- Rassicurare Monsieur
- Dare ordini: Nano 1 tu vieni con me e Tin-Tin (nel passeggino) e porti questa borsa, Nano 2 tu resti con papà e Dedé e il resto delle cose.
- Camminare tirando sulla sabbia sotto il sole il passeggino, con borsetta, ombrellone e borsa frigo.
 (provare per credere: tirare un passeggino sulla sabbia è une di quelle cose che ti fanno chiedere perché Dio non ha creato la fisica in modo leggermentoe diverso...)
- Arrivare a un un posto che si puo' considerare adatto cioè: vicino all'acqua, lontano dai topless, meno lontano possibile dal parcheggio
- Piantare e aprire l'ombrellone arrugginito, con sforzi enormi e diperati.
- Metterci sotto il passeggino con Tin Tin e la borsa frigo nonché l'altra borsa.
- Intimare a Nano 1 di restare con fratellino, non andare a giocare con l'acqua, urlare se qualcuno vuole prendere lui o Tin-Tin, e aspettare che la mamma torni senza piangere. Lo so che chiedo troppo.
- Con il cuore ormai affaticato, i vestiti appiccicati e i rigagnoli di sudore, tornare alla postazione di Monsieur (nel frattempo resistere alla tentazione di lasciarlo dov'è, fare il bagno e prendere il sole, tanto da solo non avrebbe mai potuto raggiugerci con tutto qualla roba)
- Fare un altro giro come il primo, ma con il passeggino di Dedé, che pieno pesa 38 kg... e tirarlo sula sabbia non è cosi' facile... e in più ancora borsetta (mai più la lasciavo in spiaggia), altra borsa e Tatà da incoraggiare a camminare, nonché Monsieur esasperato dal caldo e dal male...
- Una volta tutti in spiaggia, cercare di rilassarsi....
- Beh, alle 14 eravamo a casa per pranzo (da cucinare naturalemente)....
Non vi dico quant'è stato bello... ( e non dico niente del riportare tutto indietro).
Ma la cosa più bella era vedere la gente sdraiata al sole che ci guardava passare e non alzava un dito...
Ma probabilmente avevano ragione loro, in fin dei conti erano in vacanza e, come dice mio zio "Trulli Trulli chi li fa se li trastulli!".

2 commenti:

  1. io avei mangiato in spiaggia..o il pranzo o la colazione...comunque, direi...da NON rifare una "vacanza" così!!!!!

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  2. Io pensavo che fossimo solo noi a soffrire per andare (e stare) in vacanza...
    Dovrò rivedere la mia soglia di considerazione della sofferenza!!

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