venerdì 20 novembre 2009

La torta di clementine

L'autunno è nel suo pieno splendore, le foglie hanno dei colori caldi e bellissimi, e quando in questo paese c'è il sole, il che non succede tanto spesso, tutto sembra bello.
Qualche giorno fa, per festeggiare l'onomastico di Tatà, ho voluto fare una ricetta con frutta di stagione, e nello stesso tempo non una torta di mele, ecco quindi cos'è venuto fuori:
la torta di clementine. La pasta non è troppo dolce, il ripieno è morbido ma con qualche leggera asperità dovuta alle bucce delle clementine, il gusto è un po' apsro ma avvolgente, come descrivere il sapore di questa torta con delle parole? Provate a farla e scoprite...
Ci vogliono:
Per la pasta:
250 grammi di farina
125 grammi di burro
1 uovo
65 grammi di zucchero
Per il ripieno:
6 clementine (io prendo quelle piccole con la buccia sottile)
2 limoni
3 uova
100 grammi di zucchero
90 grammi di burro fuso
Fare la pasta nel robot (zucchero e burro, poi farina, poi uovo) e poi schiacciarla con le mani in una tortiera abbastanza grande imburrata ed infarinata. Pungerla con una forchetta.
Con pela-patate togliere un sottile strato di pelle dalle clementine, io adesso lo faccio in piccoli pezzettini di 1-2 cm di lunghezza, senza prendere il bianco. Mettere da parte i pezzettini.
Spremere le clementine "nude" e i limoni. Mescolare questo succo con lo zucchero, aggiungerci le bucce a pezzettini, le uova e il burro fuso. Sbattere bene e mettere questo composto sulla pasta, stando attenti a distribuire uniformemente le bucce di clementine.
Cuocere circa 20 minuti a forno piuttosto caldo (io la metto a 220 gradi).
Sfornare e lasciare raffreddare. Si puo' servire fredda.
Ebbene, durante il pranzo per l'onomastico di Tatà gli abbiamo raccontato la storia del suo santo protettore e gli abbiamo fatto vedere un'immagine di un affresco che lo rappresenta.
E il mio bimbo ha chiesto: "E' san Tatà?". Amore!

domenica 1 novembre 2009

Missione letto

Esame passato! Andato bene! Miracolo dei miracoli. E' un piacere eccezionale che non si ritrova in nessun altro modo, quello dell'esame passato. Leggerezza improvvisa, gioia gratuita e cuore libero. Tutto d'un colpo si torna padroni del proprio tempo che prima era sequestrato in ogni minima frazione dallo studio. Poi si gira pagina.
Giornata di sabato eccezionalmente senza corso all'università, quindi missione LETTO. Eh si', Monsieur soffre di mal di schiena a causa del nostro letto, dice, e dice persino che gli basta dormire una notte altrove per non avere più male. In effetti si tratta del letto che data del nostro matrimonio, quindi ha 5 anni e mezzo, che in sè non è un'età veneranda, ma quando si tratta di un letto e soprattutto di un materasso del gigante svedese è tutta un'altra cosa.
Anche volendo partire presto non occore mettere la sveglia: ci pensano i Nani. Infatti puntualmente alle 7.30 Dedé si è fatto sentire. Amore.
In breve, alle 10 eravamo partiti alla volta di Parigi. Siamo stati istruiti in lungo e in largo (è proprio il caso di dirlo) su ogni genere di materiale e di forma, sui vantaggi incomparabili del latex, delle molle, della lana, dei sovramaterassi (me ne sono innamorata), dei letti che si sollevano per dormire con i piedi in su (nonostante la mia età non certo veneranda ne ho bisogno...), di quelli in cui si puo' sollevare la testa, etc
Il bello di questa ricerca del letto ideale è che i Nani erano al nostro seguito ed hanno provato tutti i letti che abbiamo provato noi ed anche altri. Hanno corso, si sono picchiati, hanno dovuto fare la pipi', hanno smontato degli esposiori in cartone, hanno ottenuto di farsi fare degli aerei di carta da venditori esasperati, insomma per loro è stata proprio una bella giornata.
In ogni letto in cui ci posavamo, rigorosamente senza borsa e senza cappotto per rendersi bene conto, avevo voglia di non alzarmi più. Poi Monsieur cominciava a mettersi a proprio agio come se fosse nel suo letto, cominciava a carezzarmi la schiena, quindi mi rendevo conto che era davvero giunto il momento di alzarsi e provare un altro letto, per non dare occasione di battute scontate alla gente che ci circondava...
Il bello è stato soprattutto non dover preparare da mangiare, perché Mac Donald's ci ha aperto le sue grandi braccia e nutriti in modo sano ed equilibrato.
Dopodiché abbiamo visitato un altro negozio e siamo rientrati giusto in tempo per andare a prendere Maxime, un bimbo che è stato con noi sabato pomeriggio e domenica. Abbiamo quasi scelto.
La sera Monsieur ha detto che grazie a tutti i letti che abbiamo provato non aveva più mal di schiena!
La notte è stata lunga si internet per scoprire ancora tante cose su altri prezzi dei materassi che avevamo visto.
Venerdi' ho scoperto in una libreria un libro che mi ha riempito di desiderio. Ero entrata per comprare un altro libro che ho trovato in fretta, dopodiché, visto che mancava ancora un quarto d'ora alla ripresa dei corsi, mi sono lasciata andare ad un vagabondaggio più o meno casuale nella libreria, che (un po' come nei film dove da quando cominciano a baciarsi capisci subito che poi finiscono a letto) nel mio caso finisce sempre nel reparto cucina. Come se non bastasse il mio metro e mezzo di letteratura culinaria in sala, oltre ai blog e siti di cucina che frequento.
Beh, dopo aver guardato senza interesse qualche libro, ho sentito che in un angolo c'era una forza di attrazione a cui non ho potuto resistere e che si è rivelata provenire da un cofanetto in cartone verde chiaro, incellophanato, con su scritto "Ladurée sucré". Ho capito che era quacosa di eccezionale rispetto a tutti i libri di "cucina facile", "cucina al wok", "cucina mediterranea", "pane fatto in casa" etc.
In effetti "Ladurée" è una famosa casa di pasticceria che produce delle vere opere d'arte, tra cui i suoi famosi "macarons", e altre sfiziosissime prelibatezze. Ora, pur sapendo che sicuramente le ricette che divulgano non saranno quelle vere verissime, l'idea di poter accedere ai segreti dell'alta pasticceria mi attira molto.
Ho avuto persino il coraggio di chiedere alla commessa di aprirmi il cellophan per poter vedere l'interno del cofanetto.
Ebbene, una volta apertolo, ho trovato una sottilissima carta rosa, come della carta velina, la quale avvolgeva un piccolo libro quandrato la cui copertina aveva una consistenza come quella della pelle di un'albicocca. Il piacere di tenerlo in mano e l'aspettativa dei segreti e della bellezza che poteva contenere avrebbe meritato una pausa di assporamento, ma il tempo stringeva ed ho dovuto decidermi ad aprirlo per sfogliarlo. Ogni genere di pasticcerie, sfiziose, delicate, belle, con ingredienti a volte un po' strani, è apparsa ai miei occhi ed ha provocato una secrezione di saliva molto importante nella mia bocca. "Deve essere mio", ecco la sola idea che ha occupato la mia testa in quegli istanti. Il piacere di possedere questo oggetto, il piacere di realizzare queste ricette e il piacere di mangiare le mie produzioni, nonché di raccontarle su queto blog, forse, si profilano enormi. Oltre alle delusioni a cui andro' inevitabilmente incontro cercando pretenziosamente di preparare pasticcerie molto complicate.
Beh, dopo due minuti ero fuori, dopo aver pagato l'altro libro, e sono andata a lezione. Sono stata cosi' coraggiosa da lasciare questo capolavoro dov'era. Sarà stato che costava un po', che avevo paura di non meritarlo, che volevo far durare il piacere di attenderlo, in ogni caso non l'ho comprato. Ma sento che la forza che avevo sentito in libreria, nell'angolo, è efficace fino a qui, nella mia casetta.
Ecco la foto del libro, ho scoperto che è uscito il primo ottobre.