mercoledì 1 aprile 2015

Perché

Ci siamo. Anche per Nano4 è arrivata, fatidica, la fase dei perché.
Ma possibile che non si possa scapparci?
Alla veneranda età di tre anni e tre quarti. Eh sii', perché essendo bilingue, Tin-Tin non parla ancora bene e quindi anche i concetti che riesce ad esprimere sono abbastanza semplici. In più mescola il francese e l'italiano. Ne esce una lingua bislacca che devo continuamente cercare di decifrare e ri-formulare per insegnargli a rendersi comprensibile...
Comunque dicevamo la fase dei perché.
Questa fase da cui passano tutti i bambini è stata prevista da Madre Natura per ha un certo numero di funzioni:

- mettere a dura prova la pazienza dei genitori, al fine di farli uscire dalla fusione col piccolo bebé tenero, cucciolo e indifeso, e che si rendano conto che ad un certo punto puo' anche diventare un piccolo rompi-palle (casomai non se ne fossero accorti prima), come anticipazione e preparazione alle lotte dell'adolescenza;

- tenere occupato il cervello non più cosi' giovane delle mamme, il quale dopo una fase intensiva di pannolini-allattamento-biberon-coccole-tenerezza - si è un po' come dire intorpidito, obbligandolo a fornire risposte per lo meno plausibili a misura di nano, molto rapidamente e su soggetti disparatissimi (tipo test di cultura generale e logica per entrare alla facoltà di giurisprudenza, un esempio a caso)

- occupare lo spazio sonoro con il suono di una graziosissima vocina

- e, accessoriamente, sviluppare l'intelligenza dei suddetti bambini e fargli imparare qualcosa di più ogni giorno sul mondo in cui sono capitati.

Il bambino chiede il perché di qualcosa di preciso, ed esige una risposta immediata e soddisfacente. Nel caso dei miei figli - alcuni dei quali hanno ereditato une certo carattere francese che non appartiene ai miei geni - se la mamma non risponde o capisce male la domanda (elocuzione principiante), loro ripetono la domanda pronunciando esattamente nello stesso modo ma con un tono di voce leggermente più alto e innervosito. Alla terza volta c'è già l'accento del pianto (di rabbia, mamma non capisci niente o non te ne frega niente).
Visto che la loro mamma (quella dei miei figli intendo) sta SEMPRE facendo qualcos'altro, che in genere le occupa il cervello, l'interferenza delle domande provoca in genere un sussulto di ansia dovuta al timore di non essere all'altezza della situazione.
Il fatto di rispondere ad una domanda non rassicura affatto la mamma, perché un'altra domanda è sempre in agguato, anzi il fatto di avere ottenuto una risposta soddisfacente stimola il Nano a approfittare dell'apparente disponibilità della madre per approfondire la sua conoscenza del Mondo.

Bisogna aggiungere che il Nano è naturalmente più propenso a arricchire la sua cultura nei momenti di maggior freschezza intellettuale, cioè nei momenti in cui il suo mini-cervello è riposato e pronto. Si tratta purtroppo spesso di una certa fascia oraria (che mio marito ha imparato dolorosamente a conoscere) in cui il cervello della mamma è ancora in fase di accendimento (avete presente l'Iphone quando lo accendete, che ci rimane la mela sullo schermo per 2 minuti prima di chiedere la password e cominciare a mettersi in funzione?) e quindi completamente, apparentemente, inattivo. In effetti la mattina (non chiedetemi perché, ma credo che altre persone conoscano questo problema) mi serve un po' di tempo per assorbire il trauma del risveglio, e non amo parlare né che mi si rivolga la parola, per un certo tempo.

Invece il cervello (e la lingua) del Nano, nuovi di zecca, hanno una rapidità di accendimento che i fabbricanti di computer e Iphone varii dovrebbero imitare. Apre gli occhi, scende dal lettino e dice "Latte". 1-2 (secondi) "Mamma Latte".
1-2 "Mammmaaaaa Latteeeee".
"Perché facciamo pipiiii'?"
"Perché metti cacao?" (nel biberon)
"Perché le mucche fanno il latteee?"
"Perché metti tappo al biberooon?"
"Dove sono Nano1 e Nano2?"
"Papà dov'èèèèèè?"
"Vado all'asilooo?"
"Perché metto le pantofoleee"

Le risposte che riesco a formulare:
"Si' adesso la mamma ti prepara il latte ma prima fai pipi'"
"Cosi' è più buono"
"Per i vitellini"
"Cosi' non esce il latte quando lo agito per mescolare"
"Ancora a nanna"
"E' già andato a lavorare/in doccia" a seconda delle situazioni
"Si"
"Cosi' non hai freddo ai piedini"

E via dicendo....
E tutto questo finché c'è ancora una enorme mela al posto del mio cervello!
E' come (a livello del cervello) far fare delle flessioni a qualcuno che si è appena svegliato, ancora con i muscoli intorpiditi.
Devo dire che è un ottimo esercizio contro l'Alzhaimer.
Grazie Tin-Tin.

lunedì 29 settembre 2014

Un'altra vita

Abbiamo un altro Nano!
Ebbene si', Nano 5 è nato un mesetto fa! Ci ha fatto una bella sorpresa perché è arrivato con un mese di anticipo...
Eravamo tornati dalle vacanze da una settimana tonda tonda. Avevo appena finito di disfare le valige delle vacanze.
A fare la valigia per la maternità cominciavo a pensarci vagamente. I mini-vestiti da micro-Nano erano ancora in cantina.
Un sabato pomeriggio siamo partiti con i tre Nani piccoli per andare a predere Nano1 al suo primo campo scout. Abbiamo preso delle buche con la macchina. Pum pum pum.
Abbiamo recuperato un Nano pieno di fango (aveva piovuto per tre giorni di fila) e felice.
Poi siamo ripartiti per tornare a casa, e ci siamo fermati in un bel paesino della campagna francese, per comperare una baguette e guardare un negozietto di antiquariato. E li'... perse le acque!
Monsieur nel panico, io... bagnata, i Nani incerti...
Tornare a casa di corsa (un'ora), fare una valigia rapidissimamente, ma solo per me (i micro-vestiti in cantina erano troppo difficili da raggiungere) con i Nani e Monsieur che mi aspettavano in macchina, e Nano 1 in casa per sorvegliare che tutto andasse bene, correre alla clinica, dare un bacio a tutti i Nani dicendo "torno a casa col fratellino, ciao...".
E salutare anche Monsieur che doveva tornare a casa a lasciare i Nani alla baby-sitter che fortunatamente avevamo prevista per uscire a cena (!).
E poi arrivare alla clinica con il bimbo podalico, e dopo mezz'ora mi hanno detto che mi avrebbero fatto un taglio cesareo.... Noooo! Ma era necessario, con il cordone davanti al collo, bimbo podalico e acque perse...
E' molto strano sapere che si sarà operati entro l'ora che segue... Non ho mai avuto cosi' paura.
Monsieur nel frattempo a casa doveva cercare in cantina per trovare almeno un body e un pigiama per il neonato. Ma non trovava, e mi chiamava (15 volte) chiedendo "ma quale scatola è??? 12-18 mesi va bene?????". E per 15 volte a dirgli "no amore, è quella 0-3 mesi!" "Ma non la trovooooo!!!!!". E intanto mi facevano piegare in due per infilzarmi un ago nella schiena per l'anestesia.
Ma alla fine Monsieur è arrivato con qualche pigiamino e body e ha potuto vedere il Nanetto venire al mondo.
Non avevo mai avuto un cesareo e non lo auguro a nessuna. Per tutto quello che si soffre DOPO.
Ma sono stata molto felice di evitarmi un mese di gravidanza!
I Nani sono felicissimi. Inteneriti e gioiosi.
I genitori stanchi e incasinati come al solito, ma felicissimi.
E Nano 5, che non aveva chiesto niente a nessuno, è piccolo, tenero, carinissimo. Un amore di bebé.

domenica 21 aprile 2013

Un 'altra razza

I Nani sono una razza speciale. Loro non sono come noi.
Loro sono piccoli.
In particolare quando hanno meno di due anni, come Nano4.
A questa età è normale prendere qualsiasi oggetto attiri la propria attenzione e poi difenderlo con le unghie e coi denti se qualcuno vuole sottrarlo. Per esempio i libri della libreria. Tutti i libri di fantascienza di Papà, che sono a livello di Nano.
Lui appena possibile li sfila, e il più velocemente che puo' ne sparge per terra il maggior numero. Appena arriva la Mamma l'operazione aumenta di velocità fino a quando è preso inesorabilmente in braccio e finisce nel BOX.
Eh già, il BOX, che bella invenzione.
Per Nano4 mi è stato prestato un bellissimo box a sbarre di legno, come un lettino, ma quadrato, e con il fondo che si puo' mettere a tre altezze diverse.
Nano4 ha cominciato a soggiornarci all'età di 2 mesi, all'epoca semplicemente per non essere calpestato dai suoi fratelli. Adesso di mesi ne ha 22 ma ogni tanto ci finisce ancora.
Nel nostro lessico familiare si chiama anche "la gabbia di Tin-Tin".
Dicevamo che i Nani non sono come noi. Infatti.
Se un Nano trova un altro oggetto più interessante o vede rientrare Papà dal lavoro, lascia qualsiasi cosa abbia in mano, foss'anche un playmobil conquistato con malizia in un momento di distrazione dei fratelloni ( e non ancora recuperato dal legittimo proprietario) per precipitarsi sulla nuova passione. Ma "lascia" non vuol dire che posa l'oggetto, bensi' che apre semplicemente la mano e lascia cadere quello che teneva, cosi', senza neanche guardare. La sua attenzione è già sul nuovo obiettivo.
Nano4 considera assolutamente normale toccare tutto quello che gli interessa conoscere, per esempio del purè, del riso condito, della cacca, del colore, dell'acqua, del moccolo, dei capelli (e tirarli). E poi spargere il tutto senza nessun criterio.
Il giudizio e la ragione vengono poco a poco, con l'educazione che noi genitori saremmo previsti dare a quasti esserini.
Di lavoro ce n'è... ma ci fanno troppo ridere!

martedì 23 ottobre 2012

Tin-Tin cammina!


Il 4 ottobre, festa di S. Francesco, patrono degli animali (lo so che sembra che non c'entri ma c'entra), Tin-Tin si è messo a camminare.
Eh si', il mio animaletto ha cominciato a zampettare una mattina quando l'ho posato per terra, in piedi.
Ma mentre i Nani precedenti, a loro tempo, il primo giorno, dopo estenuanti insistenze dei loro genitori nonché nonni o zii o cugini che dicevano "Daaai! Vieni quiiii! Daaaai amoore! Fai un passettino!"tendendo mani , braccia, giochi, biscotti o chiavi o telefonini; mentre, dicevo, i Nani facevano finalmente 1 passo per poi cadere, e il secondo giorno al massimo due o tre, ben circospetti, ebbene Nano 4 si è lanciato cosi', 10 passi di fila, e poi subito su e via ancora.
Beh, aveva 15 mesi per carità, non voglio certo dire che sia precoce, ma sono rimasta cosi'... felice!
Per non parlare poi dei suoi fratelli stupitissimi! Dedé rideva come un matto! Deve essergli sembrato strano che anche "quello piccolo" si fosse drizzato.
Il mattino dopo Tatà, che tutti i giorni prega (nel suo gergo italo-francese) "perché Dédé gherisca dalla sua maladia e puissa parlare e camminare", nella sua preghiera ha detto "Ti ringrazio che Tin-Tin puo' camminare".
Per me era sottinteso che Nano1 e Nano2 avessero capito che Nano 4 non è handicappato, visto tutte le cose che fa già più di Nano3. E comunque glielo avevo detto fin da quando era piccolo che "Tin Tin è sano e camminerà".
Ma si vede che Tatà aspettava di vedere se era veramente vero, se poteva camminare davverissimo! Per lui non bastava che Tin Tin prendesse gli oggetti senza difficoltà, che se ne andasse in giro a quattro zampe, che mangiasse velocissimo. Per la prova determinante era che camminasse.
E ha aggiunto "Ti prego che possa anche parlare".

lunedì 10 settembre 2012

Il riposo estivo #2

Dicevamo il mare.
Allora: come fare per andare in spiaggia con la famigliola composta dai 6 personaggi di cui al post precedente. Il secondo giorno di vacanza;
Ebbene:
- svegliarsi (già si comincia male...)
- fare e dare la colazione a tutti: ossia un biberon (preparato da Isa ma dato da Nano 1 o Nano 2 a Nano 4 comodamente stravaccato sul suo passeggino), 2 x latte con cacao, pane abbrustolito e burro o marmellata e succo di arancia, 2 x thè, pane abbrustolito e marmellata, yogurt, succo di arancia, caffè, più la crema pasticcera da fare per Dédé, il quale ci mette circa un'ora per mangiarla.
Il tutto deve essere preparato e trasportato sulla tavola del giardino e riportato in casa naturalemente da Isa. Monsieur scende e si accomoda direttamente al tavolo della colazione, grazie al suo tendine di Achille malatino.
- sparecchiare il tutto, lavare (niente lavapiatti!!)
- mettere tutti in macchina
- guidare fino al mare, con qualche coda
- decidere di andare nel parcheggio vicino alla spiaggia
- avviarcisi, ma essere fermata giusto un attimo prima della catastrofe dall'urlo selvaggio di Monsieur: "ça passe paaaaaaas!". Ossia: se si ha ancora il baule da tetto non si puo' passare sotto quel sadicissimo arco di metallo messo all'ingresso del parcheggio per impedire l'accesso a camper, camion etc, nonché a povere sventurate famigliole che non hanno avuto il tempo o la forza di togliere il baule da tetto appena arrivate a destinazione e une volta scaricate tonnellate di attrezzature, vettovaglie, indumenti, giochi, etc.
- ok, fare marcia indietro sulla strada trafficatissima, e avviarsi verso un piazzale simile a un parcheggio, proprio di fianco.
(nel frattempo mezzogiorno è suonato, l'ora più adatta per portare in spiaggia i bambini, come tutti sanno benissimo. Temperatura al sole: 42 gradi. Ombra non ce n'è)
- parcheggiarsi nel piazzale suddetto
- essere subito abordati da un abbronzatissimo parcheggiatore che vi informa che si tratta del parcheggio riservato al ristorante di spiaggia "Caribù"
- sorridere molto, parlare di Dédé che non puo' camminare e di Tin-Tin che non sa camminare e di Monsieur che fa fatica a camminare
- ottenere cosi' il permesso di parcheggiarsi li' (MERCIIIII!!!!!)
- scaricare 2 passeggini di cui uno che pesa 25 kg vuoto
- scaricare 1 grosso sacco di giochi da spiaggia, 1 borsa di asciugamani etc, 1 ombrellone con piede appuntito di metallo arrugginito (sempre utile in caso di aggressione ma un po' rischioso in presenza di Nani in libertà), 1 borsa termica con bibite e "ghiaccio finto", 4 Nani e 2 stampelle.
- Chiedersi come fare per raggiungere il bagnasciuga. Distanza: 100 metri in linea di sabbia.
- Respirare, farsi coraggio
- Resistere alla tentazione di fuggire, nonché a quella di rimettere tutti e tutti in macchina (tanto ormai è già un forno) e tornare indietro
- Rassicurare Monsieur
- Dare ordini: Nano 1 tu vieni con me e Tin-Tin (nel passeggino) e porti questa borsa, Nano 2 tu resti con papà e Dedé e il resto delle cose.
- Camminare tirando sulla sabbia sotto il sole il passeggino, con borsetta, ombrellone e borsa frigo.
 (provare per credere: tirare un passeggino sulla sabbia è une di quelle cose che ti fanno chiedere perché Dio non ha creato la fisica in modo leggermentoe diverso...)
- Arrivare a un un posto che si puo' considerare adatto cioè: vicino all'acqua, lontano dai topless, meno lontano possibile dal parcheggio
- Piantare e aprire l'ombrellone arrugginito, con sforzi enormi e diperati.
- Metterci sotto il passeggino con Tin Tin e la borsa frigo nonché l'altra borsa.
- Intimare a Nano 1 di restare con fratellino, non andare a giocare con l'acqua, urlare se qualcuno vuole prendere lui o Tin-Tin, e aspettare che la mamma torni senza piangere. Lo so che chiedo troppo.
- Con il cuore ormai affaticato, i vestiti appiccicati e i rigagnoli di sudore, tornare alla postazione di Monsieur (nel frattempo resistere alla tentazione di lasciarlo dov'è, fare il bagno e prendere il sole, tanto da solo non avrebbe mai potuto raggiugerci con tutto qualla roba)
- Fare un altro giro come il primo, ma con il passeggino di Dedé, che pieno pesa 38 kg... e tirarlo sula sabbia non è cosi' facile... e in più ancora borsetta (mai più la lasciavo in spiaggia), altra borsa e Tatà da incoraggiare a camminare, nonché Monsieur esasperato dal caldo e dal male...
- Una volta tutti in spiaggia, cercare di rilassarsi....
- Beh, alle 14 eravamo a casa per pranzo (da cucinare naturalemente)....
Non vi dico quant'è stato bello... ( e non dico niente del riportare tutto indietro).
Ma la cosa più bella era vedere la gente sdraiata al sole che ci guardava passare e non alzava un dito...
Ma probabilmente avevano ragione loro, in fin dei conti erano in vacanza e, come dice mio zio "Trulli Trulli chi li fa se li trastulli!".

martedì 4 settembre 2012

Il riposo estivo #1

Fra due giorni ricomincia la scuola, e le vacanze di Isa!
Non dovrei lamentarmi perché abbiamo fatto tante vacanze, varie e belle, ma devo dire che l'inizio è stato talmente riposante che avevo bisogno di comprese multivitaminiche e caffé per sopravvivere...
Il bello è vedere le cose all'indietro e rendersi conto che tutti i timori preventivi erano... guistificati, ma tutto è finito!
Il problema che mi impediva di dormire da 15 giorni prima della partenza era: come fare, io Isa, per trasportare la mia famigliola (composta da un marito con stampelle, 2 Nani "grandi" di 7 e 5 anni, un Nano "medio" ma handicappato, e un Nano minuscolo) a 800 km da casa, con tanto di 2 passeggini di cui uno che pesa 25 kg e riempie a lui solo l'immenso baule della macchina, un lettino pieghevole, una seggiolina "speciale Dedé" e tutte le valigie, queste ultime da mettere nel baule da tetto il quale doveva essere comprato e montato.
Inoltre, ammesso che fossimo arrivati a destinazione, mi chiedevo come avremmo fatto a sopravvivere in una casa a tre piani e con i personaggi suddetti. Ossia 2 piccoli da trasportare su e giù, un marito che stentava a trasportare se stesso, mangiare in giardino con Nani e relativi accessori da trasportare, nonché assicurare il servizio pasti e cura della casa con tutti questi ometti simpatici ma poco efficaci... e in più le visite, le passeggiate e il mare! E in più 3 volte a settimana la fisioterapia per Monsieur, da accompagnare e riprendere in macchina con tanto di Nani al seguito. E in più un appuntamento all'ospedale per Monsieur per togliergli il gesso...
Beh, se sono qui a scrivere significa che siamo sopravvissuti! Ossia: non abbiamo saltato neanche un pasto, abbiamo dormito tutte le notti a casa, abbiamo onorato tutti gli appuntamenti, siamo stati al mare e a far visite "culturali", abbiamo anche invitato amici a casa.
Beh, i pasti non erano proprio all'ora giusta, le notti non abbiamo proprio dormito sempre (la prima settimana per il caldo i Nani si svegliavano a turno tutti per assicurare delle vere notti in bianco a Isa che era la sola che poteva alzarsi), ma ce l'abbiamo fatta.
Per il mare? Alla prossima puntata istruzioni dettagliate per andarci nelle condizioni descritte sopra.

lunedì 28 maggio 2012

Il tallone di Monsieur

Domenica. Relax. Barbecue. Monsieur si rilassa. Gioca persino a calcio. I bambini sono felici di giocare con papà, soprattutto Nano 1.
Monsieur corre, gioca, si ferma, riparte... ma il piede dietro resta a terra mentre la gamba è partita. ZAC.
Il tendine di Achille e di Monsieur si è rotto. Ahi ahi ahi.
Monsieur è per terra, tutti gli amici intorno.
Ahi ahi ahi.
Se si tocca dietro alla caviglia, non si sente più niente. Il tendine rotto si è anche ritirato.
Monsieur ha male, tanto male.
Isa che chiacchierava con amiche un po' più in là arriva, di bianco vestita, e propone l'estrema unzione... "per sdrammatizzare". Un bacio. Ma non basta.
Pronto soccorso, notte in ospedale, operazione l'indomani. Gesso. Altra notte in ospedale. Ci vorrà un bel po' di tempo senza camminare, e poi la rieducazione. (magari fosse una vera ri-educazione! se potessi metterci il naso io oserei proporre qualcosina....)
Ma Monsieur deve lavorare, i clienti lo aspettano.
Monsieur è molto arrabbiato con Achille. Lui deve lavorare invece a causa del tallone di Achille non puo'.
Isa dal canto suo ha sempre la casa piena di persone che la aiutano con i Nani. Un amico li ha persino portati al circo. Cosi' Nano 1 ha potuto smettere di pensare a quello che lo aveva fatto piangere: la sera stessa dell'incidente Nano 1 diceva nel suo lettino "sono triste perché papà si è fatto male per colpa mia perché gli ho chiesto di giocare a calcio".