giovedì 1 ottobre 2009

La giornata che comincia senza pietà

Tutti cominciano la giornata consolandosi di essersi svegliati: fanno la doccia, fanno colazione, pregano, o continuano a dormire.
Perché adesso invece devo essere svegliata ogni mattina prestissimo dal pianto del Nano3 e la prima cosa da fare appena riemersa nella realtà è fare gli esercizi? Perché? Perché non posso avere anch'io la consolazione dal trauma del risveglio?
Passare da sonno (con eventuale sogno) nel letto caldo a mettersi in piedi, correre a prendere il piccolo facendo attenzione di chiudere la porta della stanza dove dorme per non fare uscire il pianto svegliando gli altri (no, non portei sopportarne già tre), consolarlo di essersi svegliato per la fame, mettere il tappeto sul tavolo (dopo averlo eventualmente sgombrato), aprire le tende per far entrare quel poco di luce (qui non si puo' certo dire sole) che si degna di apparire a un'ora cosi' precoce, e cominciare a denudare quel piccolo esserino che ha ancora sul viso il segno delle pieghe del lenzuolo, e poi nel freddo annunciargli che è ora di fare gli esercizi, che la mamma lo sa che ha tanta fame ma che bisogna fare gli esercizi e poi potrà mangiare la colazione, ma solo se nel frattempo non è già ora di portare Nano1 all'asilo, e poi fare gli esercizi per 20 minuti con l'occhio (aperto solo per metà, davvero) un secondo su due sull'orologio, ecco, questo io chiamo la sveglia senza pietà.

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