domenica 11 ottobre 2009

Il sesso debole

L'altro giorno Monsieur ha lavorato in effetti tutta la notte, è rientrato alle 6.30 del mattino ed è ripartito alle 7.15 per prendere il treno per quella città a 200 km da qui in cui lavora. Doveva consegnare il progetto per il concorso. Ha passato 2 notti là ed è tornato venerdi', per poi ripartire sabato mattina presto per tornare là, questa volta in macchina, e tornare a casa sabato alle 16.30 (è molto confortante sapere il marito in macchina per 400 Km andata e ritorno dopo una notte saltata ed molte altre in miniatura).
Questo è stato il programma di Monsieur in questi giorni. Conseguenza? Isa è un cadavere ambulante ma ancora per poco, fra qualche istante sarà un cadavere neanche più ambulante ma immobile.
Venerdi' e sabato mattina sono andata in quel luogo che per me fa la funzione di hammam, di cura di bellezza, di luna park, di droga e di cinema tutto insieme, quel posto che mi serve per sentirmi leggera, per sentirmi me stessa, che mi fa ESISTERE ed essere una PERSONA, ossia all'università. Lo so lo so, c'è chi dice che è da masochisti, chi dice che sono una pazza (e non si sbaglia), chi dice che capisce che mi faccia bene, chi dice che dovrei usare il mio tempo e le mie energie in altro modo che andando a lezione e studiando invece di dormire, ma io voglio farlo.
Intanto mi permette di percepire quella parte del mio corpo che per qualche anno è stata in letargo e che si chiama cervello. Poi mi permette di vedere che esiste qualcos'altro oltre al mondo in miniatura in cui vivo. Provate ad entrare nelle casette in miniatura fatte per i bambini, che si trovano nei parchi di attrazione o altro. Si sta stretti e non si puo' alzare la testa, ma sono tanto belline. Ecco, all'università ho la stessa sensazione di quando, dopo essere usciti da di queste meravigliose casine, si puo' raddrizzare la schiena e respirare l'aria aperta: niente bimbi in braccio, niente urla, niente litigi da gestire, niente orari da condurre, da rispettare, carovana da spingere, niente richieste incessanti, ma solo me stessa da portare, le mie orecchie e la mia mente possono lasciarsi riempire di cose interessanti, brillanti, uno scopo da raggiungere, e quando cammino non rischio ad ogni istante di inciampare in un nanetto. Posso mangiare un panino con un'amica invece di ingurgitare qualcosa imboccando tre nani con una mano (finché l'altra tiene in braccio Dedé). Insomma, lo so che è una fuga, che mi fa uscire dalla realtà, lo so che per un momento poso il fardello che è mio e che questa liberazione temporanea puo' sembrare artificiale, ma mi fa un bene... In ogni caso sicuramente alla mente, al fisico non proprio perché mi stanco molto. Comunque il 30 ottobre ho un esame e non so proprio come faro' per prepararlo. Chi vivrà vedrà.
Idem per il concorso di Monsieur: non si sa ancora chi ha vinto ma terro' aggiornato il blog (tanto so che nessuno lo legge, quindi non costerà molto lo champagne per brindare in caso di esito positivo).
Questa sera Tatà, che sta acquisendo la nozione di proprietà e di prestito, ne ha detta una delle sue.
Gli ho detto "Tatà, ti do la carne".
Mi ha chiesto "La canne tritata?" (per lui è la carne macinata).
Gli ho risposto "No, la carne di maiale".
E lui: "Pesta maiale?" (=me la presta il maiale?).
Non ho avuto proprio il coraggio, nello stato pietoso in cui ero, per giunta, di spiegargli cosa significa che la carne è quella di un vero maiale che è stato ucciso perché noi potessimo mangiarlo... Piccolo.
Devo dormire perché schiatto. E come previsto, Monsieur dopo le sue giornate e nottate di lavoro è in forma quasi perfetta, mentre io mi trascino. E' vero che c'è il sesso forte e il sesso debole (altrimenti detto "gentil sesso", perché? si chiede Monsieur, e non a torto), ma perché è il sesso debole che deve fare il lavoro più duro?

1 commento:

  1. se l'università è una fuga, allora,
    viva la fuga!
    sempre meglio del motto del sesso forte, assai meno gentile(appunto) che sarebbe
    viva la f_iga.
    giusto per non essere volgare....
    ciao isa!!

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